VIAGGIOTTO

Riproviamo.
Viaggi e miraggi, Praga 1998 l'ho scritto anche due anni fa confondendola con gocce di Spagna.
Alessio, gli cantai Good advices dei rem, "alla fine della giornata dimenticherò il tuo nome".
L'ho detto sempre a tutte le biNbe invaghite della mia finta timidezza finta quando con una birra in mano e sorriso nell'altra sottolineavo i miei occhi bassi.
L'autobus a due piani,sento ancora i miei passi.
Luce illumina il libro che serve a succhiare il pollice, compagna di viaggio Rosanna Jo.
L'avrei ritriovata all'università, estratto di giovinezza che viene a galla come un tappo di sughero.
Una volta ho scopato a casa sua con la mia prima fidanzata.
I genitori nella stanza affianco a dire che bravi ragazzi sono i tuoi amici.
Non lo eravamo , forse?
2000, inizio paranoie o inizio consapevolezza di averne."Non l'amo piu non mi emoziono, quando la guardo non mi cadono le ciglia, non conto le ciglia, non conto gli attimi.Però che belle gambe cha ha, cosi imperfette che le fotograferei".
Il romanticismo perche ho letto troppo pensato troppo agito poco, immaginato molto respirato fango, fatto la scimmia con Fitzegerald e scandalizzato Lawrence.
Perduto il senno con la Lost Generation, rinnegato mio padre fino alla fine del mondo.
"Il tramonto in due deve emozionare" ed il mio primo tramonto in due nn ha sollevato niente.Solo peli ma era il freddo.E forse il mal di denti.
Domani ancora Roma, autobus a inghiottire finestrini, solita indifferenza nel paesaggio in movimento nel vetro fisso.
Niente sedili posteriori, in un autobus sono tutti sedili posteriori.
Libro ancora per succhiarmi il pollice, libro ancora per fingere solitudine conclamata e sacrificata all'approccio confidenziale col sedile affianco.
"Il tramonto in due deve emozionare" l'ho sostituito con un centrocampista di contenimento.
Seleziono lingue e sguardi solo per dimostrare di avere gusto.
In realtà abbraccio tutti per non abbracciare nessuno.