Giulio lavora per una ditta che pulisce i vetri esterni dei grattacieli("skyscrapers" se lo ripete ogni mattiva mentre sputa il colluttorio facendo delle facce strane allo specchio).
Dalle 17:30 alle 20 si trova su una impalcatura a trenta metri di altezza con uno strofinaccio e un puliscivetri.
Pulisce il palazzo di una ditta che produce pentole a pressione E niente autostrade illuminate per immaginare le vite degli altri sotto di lui.
"Ci fossero almeno le lucine le potrei unire idealmente e disegnare una porta" pensa fischiettando la sua canzone preferita.
La finestra che pulisce Giulio è quella della stanza di Luisa che lavora in quell'ufficio dalle 9 alle 18.Ed è cosi che i due si sono conosciuti. Ogni giorno si guardano dai vetri e si raccontano la giornata senza parlare, una che è appena finita l'altra che sta appena cominciando a sudare.
Giulio e Luisa si avvicinano ai vetri, Luisa inspira e aspira e Giulio passa il panno. Senza toccarsi.
Poi Luisa saluta e Giulio si guarda le scarpe per controllare se gli sono spuntate le ali. "Anche oggi non arrivano,anche oggi solo vetri e nessun bicchiere".
Spolvera e fischia fischia e fallisce, abbraccia e stringe, dipinge dei cerchi sui vetri, raccoglie i consigli che gli scivolano dalla tasca
Lei scende le scale lo chiama da sotto, lui guarda in basso e vede una luce
La unisce alle altre che ha immaginato e si lancia di getto gli cadono gli occhiali lei li raccoglie e ne fa un infinito.Lui ci entra e prima di sparire le prende la mano e spariscono insieme.
giovedì 22 novembre 2007
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