venerdì 18 gennaio 2008

LIFE IS BEAUTIFUL ON THE NEW YORK TIMES

miei esami sono sempre più difficili di quelli degli altri, sono più agitato, esco trafelato e con le guance pizzate, volto fintamente deluso "28" e torno a casa a prendere il treno.

I miei genitori sono sempre più stronzi degli altri, si addormentano davanti alla televisione e parlare serve solo a non farli dormire.Le vacanze al mare piene di cocacola e di vita privilegiata nelle case mai patrizie, il giornale la mattina, la pizza la sera, la digntà sempre.Poi mi accompagnano alla stazione col profumo di tristezza.

I miei amori sono sempre più lontani degli altri.Soffro di più di tutti, bestemmio più di tutti, compro più di tutti, eppure mi chiamavo EMPATIA.

I miei silenzi, oh taccio, sono più rigorosi degli altri.Anche al bar il caffè si intimorisce e si fa ristretto.

Le mie tombe sono più spaziose di quelle degli altri.Ma sono ad altezza uomo, le foto le posso guardare negli occhi.

Sono andato nel deserto ma sono rimasto poco perchè il cellulare non prendeva.

Ho fotografato le pozzanghere ma nella foto c'ero solo io.

La mia sensibilità è più bianca di quella degli altri.Quando ti cambiavo gli occhi, piangevo io

Le mie frasi sono più enigmatiche di quelle degli altri.Mentre fai scivolare gli occhi sulla mia scrittura tra un toast ed un brindisi pensa a quanto sono profondo.Poi vienimi a prendere.

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