giovedì 11 ottobre 2007

ALTRO CHE MACCHINE

Si tolse le calze
e me le passai sulla faccia
Aveva le tue caviglie
e mi sentii invaso dalla gioia

"Duecento dollari a botta" disse ridendo
"e due e cinquanta per il culo"
Mi slacciò la cintura, buttò indietro i capelli
e si sedette davanti a me sul letto

Mi disse "Come va, tesoro
vuoi che lo faccia lentamente?"
I miei occhi si persero
oltre la finestra, lungo la strada

Sentii chiudersi lo stomaco
mentre il sole insanguinava il cielo
e tagliava le finestre dell'albergo
Chiusi gli occhi

Sole sull'Amatitlàn
Sole che ti scorre fra i capelli
Nella Valle de dos Rios
l’odore di qualcosa simile ad un’arancia riempiva l’aria

Cavalcammo con i cowboy
giù per verdi e freschi fiumi
Ero certo che il lavoro e il tuo sorriso che faceva capolino sotto al cappello
fossero tutto quel che mi serviva

In qualche modo tutto ciò di cui hai bisogno
non ti basta quasi mai
Io e te, Maria, abbiamo imparato che è così

Lo fece scivolare fuori dalla bocca
e mi disse "Sei pronto"
Si tolse il reggiseno e le mutande
si bagnò le dita, se lo infilò dentro
e mi cavalcò sul letto

Mi versò dell'altro whisky
e disse "Alla migliore che hai mai avuto"
Ridemmo e brindammo
Non era la migliore che avessi mai avuto
Non ci andava neanche vicino.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

l'ultimo pezzo è di buk, copione

? ha detto...

chi buk, bukowsky?non scherziamo. e poi al massimo e' un omaggio(cosi si chiamano i plagi fatti da artisti importanti come il boss)