martedì 11 settembre 2007

L'ARRIVO

E cosi sono a Roma come un turista qualunque come una persona qualunque pronto ad imbarcarmi sull'aereo che mi porterà a barcellona. barcellona, penso alla canzone di Freddie Mercury e Monserrat Caballè(pronuncia cabagliè...mi ci sono voluti 5 anni), penso a tutti i sogni che ho fatto negli anni passati riguardanti l'aereo, tutti sogni che finivano male. Un po' mi cago addosso. E per questo non dò molta retta alla mia fidanzata che è sul punto di singhiozzare e trattiene come Gentile tratteneva Maradona perchè teme che potrei lasciarmi andare anche io. Macchè, io penso che quello potrebbe essere il mio ultimo viaggio sulla terra e sto ripassando mentalemente tutti i miei cd. Ho anche portato un quaderno pieno di foto dei miei amici familiari cugini nonne zii perche ho pensato al verso di una canzone dei R.e.m., quello che dice "raccolse tutti i suoi amati e li porto' in giro a dire addio.Bel tentativo". Inutile dire che ho un amano perennemente tra le palle. Eccomi ai controlli, faccio casino, metto tutto nella "vasca", il tipo mi fa vedere come si fa, io risbaglio, blocco la fila, il tipo dietro di me sorride ma si vede che vorrebbe mandarmi affanculo. Io inizio ad annusare com'e' essere in uno stato straniero giacchè sono circondato da inglesi marocchini francesi americani etc...italiani manco a parlarne...quando si tratta di morire sti stronzoni non ci sono mai. Autobus, mi giro per vedere laura, lei piange, io accenno un sorriso, spero che la mia pettinatura resista all'impatto col suolo, mostro i tatuaggi per farmi coraggio, mi siedo aereo che sembra un autobus. Aspetto, ressssspiro profondo, countdown, affianco a me una suora. Eccheccazzo, proprio vicino a me che si dice che portino pure sfiga? Poi questa non sembra una suora normale, non ha neanche i baffi. Sbuffa e legge un giornale, vuoi vedere che appena siamo in volo si alza e grida che è un attentato? dall'altro lato una famiglia di spagnoli si accorge del mio terrore e mi tranquillizza...ci muoviamo, oddio, ora crolliamo...o non si alza o appena si alza si spetascia al suolo. Le hostess che nel frattempo hanno fatto le loro danze sono al solito tranquille. Fingo anche io, non posso fare una figura di merda. In bilico, non guardo dal finestrino, ho il posto vicino all'ala destra(Cristiano Ronaldo), ci riaddrizziamo, anche il mio cuore si mette in riga, sono vivo, manca un'ora e mezza all'arrivo, siamo in volo da trenta secondi. Pero', mi piace...sembra di stare su un autobus, quasi quasi faccio il gradasso e vado a pisciare. Un'occhiata ai giornali, le orecchie iniziano a fiaschiare, il capitano parlotta qualcosa, le orecchie mi esplodono(vecchio regalo di springsteen firenze 2003), siamo sulla pista, applauso applauso , ancora autobus, il mio telefono cambia compagnia. Come un giro sulel montagne russe, lo rifarei. Sono in un altro Stato, ondate di accenti e parole che non capisco, tutti di fretta, tutti assumono le sembianze della routine, io cammino piano, mi guardo intorno, quante macchine, vorrei fare "oooohhh" ma non so dove cazzo andare. Mi inginocchio idealmente, mando un messaggio di nostalgia e felicità, chissà qui com'e' la sera. Immagino le colazioni e i pomeriggi futuri di finestre condivise.Penso a mio fratello che mi ha detto "quando arrivi mi fai vedere come parli spagnolo?", trascino le due valige enormi bestemmiando lo zelo di mia mamma che ci ha messo un piumone intero del peso di 10 kili, qui ci saranno trenta gradi e sono le 7 di sera. Cabdriver, taxidriver, hey man, hey guy, hola chico...come cazzo si chiama un taxi?Col fischio, forse...ma io evidentemente ho sulla faccia il cartello BABBEO CHE NON E' MAI STATO FUORI DAL SUO PAESINO e un tassista si avvicina a me. Mi prende le valige, le mette nel portabagagli, sorride. Io gli restituisco il sorriso e salgo in macchina.Non mi metto dietro ma accanto a de niro Sulle mani ho scritto l'indirizzo della casa, gli faccio leggere la mano sperando che non si faccia pagare anche per questo. Di spagnolo conosco poche parole ma visto che lui parla e anche tanto mi pare brutto fare lo scostumato e gli rispondo solo con i nomi dei calciatori. Nel frattempo gli faccio il cenno della sigaretta e fumiamo. Dal finestrino vedo motorini che si infilano negli spazi stretti, vigili, velocità, è il tramonto, uguale ovunque, sono a Barcellona, me lo ripeto come uno slogan, mi prendo a schiaffi cercando di non farmi notare dal tassista, sono a Barcellona, cazzobuddha, e ieri ero in piazza ad Avigliano che litigavo su Del Piero(ah, anche il tassista mi dice che Del Piero non è piu come prima...eccheccazzo, pure in Spagna!) , B-a-r-c-e-l-l-o-n-a, " è la prima volta che ci incontriamo", Barcellona, in realtà potevi essere anche un buco in mezzo all'Albania, per me significavi lo stesso esperienza ed episodi gonfiati, barcellona città in cui dovrei dare due esami di spagnolo e ha come prima lingua il catalano.barcellona...barcellona...il tassista parla, si puo' sentire un po ' di musica?, chissà quanti ragazzi saranno arrivati spaesati come me, dolce spaesarsi, spaesarsi, anche cambiare paese, perche' no?, c'è il mare a barcellona, finalmente il bagno di mezzanotte, "manca poco" o almeno è quello che ho capito. E dopo 10 minuti su una targa vedo l'indirizzo che ho sulla mano. Anche qui le macchine si fermano in seconda fila. Ecco le valige, ecco...40 euro?!?!Benvenuto a Barcellona.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

le simpatiche avventure della simpatigna canaglia di quest'odioso babbeone di gabriel.

? ha detto...

perche odioso?l atua è tutta invidia perche io sono stato in ispagna e tu no