mercoledì 12 settembre 2007

LA BICI

Stessa serata,
la routine c'e anche a barcellona. Di solito usciamo all'una de la tarde, dopo aver visto l'Inquilino("visto" è proprio il temine adatto perche io e renato non capiamo un cazzo. Quando ridono ridiamo e quando sono perplessi ci adeguiamo. E meno male che abbiamo i sottotitoli. Siamo cosi rincoglioniti che ci siamo accorti che era tornata l'ora legale una settimana dopo.Certo che l'avevano detto al tg...ma non lo avevamo capito), una specie di sit-com su un alieno che entra nel corpo delle persone che dormono o svengono. Niente di pornografico, piuttosto un incrocio tra casa vianello e qualcosa con gerry scotti.Ma è allegro o almeno cosi sembra e ci fa parlare mentre raggiungiamo a piedi Plaza Reial che è una traversa della rambla ed il nostro luogo di ritrovo con tutta l'accolita che mastica la notte con noi e viceversa.
Ha la sua bella fontana al centro dove si appoggiano turisti e spacciatori( i piu furbi, però stanno nei vicoli e da li' capiscono, dai movimenti delle persone, il possibile cliente)o chiunque abbia qualcosa da raccontare sulla sua esperienza in Spagna. Una specie di parlatoio umido e poco intimo, guardato a vista anche dai poliziotti che in base all'umore si avvicinano o meno ai ragazzivecchicamionistiscansafatiche e fanno buttare gli alcolici-di
solito le birre comprate dai pakistani a d un euro(le stesse che al supermercato paghi anche 12 centesimi).
Solita sera, dunque, io con il mio quadernetto acchiappa ragazze(ma qui in spagna il trucco dell'intellettuale non funziona)e renato con il suo accendino e la mano a conca. Gli occhi ruotano e invidiano tutti quelli che sono seduti nei bar circondanti la piazza, da qualche angolo fra poco usciranno sergioetuttiglialtri e forse andremo nel locale dove servono cocktail a un euro. Accanto a noi un ragazzetto in un finto spagnolo cerca di convincere una ragazza a seguirlo nel vicolo. Lei lo manda affanculo, lui la insulta in italiano. O una specie. Infatti è sardo. A renato si illuminano gli occhi. Lo blocca e iniziano a parlare fitto fitto in sardo. Io non capisco un cazzo e non mi meraviglio. Ne' della incomprensibilita' della lingua nè della loro subitanea e spontanea amicizia. I sardi si riconoscono tra di loro e si festeggiano, tra di loro sono leali e solidali. Un popolo a parte. Dopo una mezz'ora di "eia, su gunnu e mama dua, coddati e fatti coddare, ei"(qualcosa ho imparato anche io...naturalmente solo le parolacce)il tipo chiede a renato se ha della cocaina.
Non passano quattro secondi e si avvicina una ragazza che dice "vuoi la coca?ue', vieni con me, dai cazzo, dai cazzo cazzo dai dai cazzo cazzo figa figa cazzo dai"(piu un altra serie di epiteti a casaccio. la tipa era di milano e ci teneva a farlo sapere).
Io che fino a quel momento ero stato in disparte col mio bel quadernetto con la copertina nera vengo investito dalla santità e mi propongo di accompagnare i due nel luogo dell'incontro, un vicoletto a 20metri dalla piazza. "Metti che lo vogliono rapinare" penso "lo aiuto"(Sono sempre stato furbo, io.Fin da quella volta che lasciai una scamorza per terra, all'entrata del tabaccaio perche "non si entra in un negozio ocn un prodotto comprato in un altro negozio"...il cane che è passato e ha addentato il succulento latticino ancora ride quando mi vede). Ci incamminiamo, io con lo sguardo alla chuck norris, lei un po' sgualdrina lui sicuro come se stesse andando dal farmacista. Vicolo illuminato, tira fuori una bustina trasparente, lui la analizza, "mmh, si, la devo provare...e la prova anche lui" indicando me. Cazzuto, deglutisco, lei mi chiede se l'ho mai provata , io annuisco con sufficienza(in realtà a mala pena avevo tossito un po' di canne fino ad allora). Riga sul sedile di un cinquantino, una venti euro nel naso e "aaahhhhhhhhhhh"...bella bella". Tocca alla vip, solito rituale, io prendo appunti per non fare figure di merda quando toccherà a me. Striscia, arrotolo, tiro, "mmmhh, non male". Lui paga la bustina, io soddisfatto e allegro, torniamo da renato che mi chiede com'e' (lui che ha provato tutto tranne l'eroina, mi ha detto una sera che tornavamo a casa e lui era in vena di confidenze.Quelle poche sere che tornavamo a casa inseme- perche di solito ero io ad inaugurare la casa lugubre perche "domani mi devo alare presto". Alle 12!). Gli dico che non mi ha preso. Sono le 4 del mattino. Alle 4 e30 svolazzo e gareggio contro le auto che mi urlano di tutto su una bici presa in prestito da una ragazza conosciuta la sera prima ad una delle solite feste a casa di non so piu' chi.Poi prendo la strada di casa. Renato e la ragazza, io e la bici.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mio caro tenero e beneamato gab-bus
Mi dispiace di averti solato anche stasera, ma proprio proprio non potevo...e come vedi sono ancora quà...a quest'ora...
E dire che stasera avrei voluto tanto buttare fuori tutto...ma ancora una volta,invece, ho fatto la spugna..

Sia chiaro...ho fatto quello che ho voluto... ma volentieri avrei voluto voler fare altro...ma non ho potuto...e con questo paradosso...reale...ti lascio...la notte quì è acora lunga..e domani spero...e pago io...

? ha detto...

paghi tu? speriamo visto che io non ho una lira. sta cazzo di scheda wind mha prosciugato. ma un paio d'euretti spero di sgraffignarli ai parents...oddio...ho 28 anni...ritiro quello che ho appena detto